Per un mese devo ripetere una strada che da una grande stazione porta a una periferia grande e anonima.
Posso affrontarla in diversi modi, oscillanti dall’indifferenza ostile alla piena partecipazione emotiva, tutt’uno con una città che nella sua quotidianità imperfetta riparte, sostenuta da energie nascoste che spingono a un risveglio faticoso e coraggioso.
Per affermare la dignità, nella poesia della sopravvivenza ad ogni costo.
Decido di lasciarmi “incontrare” uomini e donne che decidono inconsapevolmente di esserci, di lasciare traccia di un passaggio a volte lieve, decido di “scoprirmi” nella resistenza all’alienazione, nel grido di chi vuole vivere e restare, senza compromessi e piena dignità.
Colori nel grigio.
Luci nella penombra.
Passione nell’indifferenza
Continuità nella frammentarietà.
Lasciarmi guidare solo dallo stupore.