La crisi e il lavoro che non c’è. E’ questo che cerca di mostrare Stefania Sammarro con “Il Museo dell’Abbandono”. Un progetto in cui due donne vanno a incastrarsi in un luogo senza tempo, diventando quasi arredamento del non luogo stesso. Due donne che si sostengono dolcemente l’una all’altra, con una fotografia che comunicherebbe gioia se non fosse che la location in cui le protagoniste sono state immortalate è un cortile abbandonato a ridosso di un edificio fatiscente. Le donne, o operaie, cercano di entrare in quell’edificio attraverso le porte, le finestre, senza riuscirci, e infine si abbracciano osservando il luogo che è stato e che non è più.
Stefania racconta che, con la fotografia, cerca di “regalare agli altri il suo sguardo sulla realtà”. Si tratta, dice, di “immagini che possono essere un richiamo coraggioso alla valorizzazione della mia terra e delle sue mille sfaccettature. Borghi antichi, ruderi e paesaggi obliati che, attraverso l’arte fotografica, ritornano ad essere protagonisti indiscussi dello scenario culturale e sociale”.
Il Museo dell’Abbandono è il suo ultimo lavoro per Leica e nasce, spiega, “per riscoprire la Calabria e le sue memorie dimenticate. Luoghi che si attraversano giornalmente, ma sui quali nessuno si sofferma. Nel mio progetto, che racchiude molto il mio spirito fotografico, ho voluto portare in vita una luce prigioniera. Per me questi sono i luoghi dell’animo, è come se la realtà fosse sospesa, come se ci ritrovassimo in un tempo ormai passato, in una realtà non più presente. Realtà abbandonata e distrutta con edifici dismessi, incompiuti, che una volta erano e che, ora, non sono più”.
I personaggi, molto spesso femminili, che popolano questi scatti “rappresentano la forza, lo sguardo che si posa in una sorta di meditazione, l’essere umano che contempla quella materia che, nonostante il logorio del tempo, mostra ancora la propria anima. Con questo spaccato di storia, ho potuto riportare in vita i luoghi a cui nessuno fa più caso e che, attraverso il mirino, possono divenire arte. Le donne sono lavoratrici, alla ricerca del lavoro che non c’è più”.
Non c’è alcuna critica o denuncia per questi luoghi, spiega infine Stefania. “Questi per me sono luoghi meravigliosi, capaci di far intravedere la bellezza oltre la rovina del tempo”.
Stefania Sammarro nasce a Cosenza il 4 Aprile 1988. Specializzata in fotografia ed esperta di cinema, si è laureata in Dams, indirizzo cinema, all’Unical. Ha conseguito il Master di I livello “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e.book, con voti 110/110 e Lode, presso la sede della Pellegrini Editore. Capo servizio presso il quotidiano online Nòtia, collabora per “Parola di Vita” – Giornale diocesano di Cosenza. Ricercatrice di una visione del mondo legata ai classici del cinema muto e allo sguardo appartenente a un “mondo dell’altrove”, sempre appassionata di arte, musica e spettacolo frequenta diverse scuole di danza, diplomandosi in danza sportiva nel 2012. Da sempre amante della fotografia e dell’immagine creativa. L’arte fotografica, che diventa dal 2006 qualcosa di fisiologico, è un modo per ricreare e viaggiare attraverso la fantasia. Fotografare è un’arte, che non si limita a catturare la realtà così com’è, ma permette di trasformarla in un vortice di specchi. Realtà e finzione, nella sua concezione fotografica, si mescolano in continuazione: l’occhio non si limita a riprodurre, bensì a ricreare, colori, anime, emozioni e sensazioni lontane dal tempo e dalla realtà stessa. Fortemente legata alla sua terra, ai volti e ai suoi colori, molti suoi progetti fotografici legati alla Calabria, e non, sono stati premiati e pubblicati su diverse testate importanti anche internazionali. Stefania è tra i numerosi fotografi ammessi sul portale di Photo Vogue Italia, le sue fotografie e i suoi best Of sono stati ammessi anche all’ Art + Commerce di New York. I suoi lavori sono stati pubblicati e condivisi da diverse testate giornalistiche e siti online come: Nextdoormodel, Artabout, Organiconcrete, Uif, Beautiful Savage (New York), Art free Life, Rivista “Si”, Electru.de (Germania), Rivista Fotografare, Movingforward, Upload Your Talent, ecc. Dopo numerosi premi e la sua esposizione nel cuore di Londra, il 22 giugno 2015 ha riceveuto il riconoscimento come “Fotografa Intimista” da parte della Commissione Cultura di Cosenza e il 5 settembre 2015 viene premiata come “Talento di Calabria”, al Festival Corto di Diamante per la sua fotografia concettuale.