“Dreams from my magic lamp”. S’intitola così il progetto di Elena Givone che dal 2008 raccoglie sogni in giro per il mondo con l’ausilio della sua fotocamera, della scrittura e di “strumenti magici” ereditati dall’immaginario collettivo, che abbiamo visto e selezionato su myphotoportal.com.
Nata quasi per gioco con i passanti delle strade di Madrid, l’idea di ritrarre le persone su un tappeto volante improvvisato, chiedendo loro di immaginare di volare, è stata sviluppata dalla fotografa in Brasile, tra le favelas, dove ha assunto una forte connotazione socio-antropologica ed emozionanti risvolti psicologici. Le immagini ci coinvolgono irresistibilmente in modo nuovo e inatteso: circondati da un contesto abitativo misero e desolante, eppure pieno di vita e di colore, i bambini non ci presentano semplicemente l’intensità dei loro corpi, gesti, sguardi, ma coinvolti nel gioco da Elena, tentano di aprire a noi i loro sogni, di immaginare un futuro, un altrove, una vita diversa.
Il tappeto giallo, creato dall’artista, successivamente è volato a Slavador de Bahia, Brasile, nei carceri minorili, con l’intento di aprire nuovi orizzonti ai minori carcerati, nella convinzione che senza la capacità di sognare non è possibile costruire un futuro diverso.
E’ nel 2012 che, durante una residenza in Sri Lanka (dove l’artista sta attualmente costruendo una scuola di fotografia), Elena decide di utilizzare una lampada magica, per svelare i sogni di una popolazione uscita da poco da una guerra durata più di 30 anni. La lampada, dona speranza e voglia di condividere, nella sua semplicità, con forti connotazioni alla cultura cingalese, di imprinting Buddista.
Ed è così che con uno sfondo del colore del cielo ed una lampada magica, ci ritroviamo a volare a bordo di un tappeto volante sognando.
Guardando le fotografie di Elena Givone ci chiediamo se siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, se in questa vita, realtà o sogno che sia, esista un momento, in cui tutto può succedere, in cui le nostre paure svaniscono e il paesaggio diventa un telaio dove creare il nostro destino. Ed è proprio quella sospensione, quel distacco dalla parola risveglio, quell’immisurabile sensazione di immaginare, e immaginarci in un mondo diverso, un piccolo ma forte atto di volontà; un sublime volo che la nostra mente è capace di fare, il potere di crederci, credere in noi stessi, nella possibilità di un cambiamento, di mescolare la consapevolezza del nostro passato e presente e inventare il futuro. Sembra questo Il dialogo che si instaura tra l’artista e i suoi interlocutori, un tacito patto, una promessa di scambio alla quale lei stessa partecipa, per ritrovare alla veglia lo sguardo di quei sogni, che si fan veri come fiori su fogli di carta.
Il progetto, ha avuto un grande successo a livello internazionale e, dopo essere stato realizzato in diverse aree dello Sri Lanka, è approdato anche in Europa. Dopo una prima tappa Viennese, il 22-23-24 ottobre è stato anche a Torino dove i bambini del Brasile a bordo del tappeto volante hanno fatto compagnia a quelli dello Sri Lanka speranzosi di realizzare i loro sogni. Non solo.
Nelle giornate del 22 e del 24 di ottobre sono state anche scattate nuove foto, nel set appositamente allestito in sede di mostra, visibili nel sito dedicato al progetto: www.mymagiclamp.tumblr.com
Elena Givone, è una fotografa rappresentata dall’agenzia Contrasto nata a Torino nel 1979. Dopo gli studi in scienze internazionali e diplomatiche a Torino, si diploma a pieni voti allo Ied e successivamente alla Gerrit Rietveld Academie di Amsterdam, dove inizia a sviluppare i suoi progetti fotografici ed artistici. Dal 2009 segue progetti che fan si che l’arte e la solidarietà si sposino, creando un mix tra realtà e sogno; di questa serie fan parte progetti come “Flying Away” o “Dreams from my magic lamp”. Lavora per diverse testate nazionali ed internazionali. Attualmente vive in Sri Lanka dove sta costruendo una scuola di fotografia presso owf (www.owf.at).