AMSTERDAM. Larry Clark è un fotografo, regista e produttore americano nato a Tulsa in Oklahoma. Sono due i fattori chiave che gettano le basi della sua carriera. L’attività di fotografa della madre con la quale inizia a lavorare a tredici anni e l’incontro con le siringhe di anfetamina tre anni dopo.
Inserito in uno scenario fatto di droghe, difficoltà, armi, morbosità e fragilità, non è nemmeno maggiorenne ma già dipendente da sostanze che si riscopre ad essere testimone di uno stile di vita decisamente borderline. Frequenta la Layton School of Art a Milwaukee per tre anni, dopo la quale passa qualche anno in guerra in Vietnam. Nascono così tra gli anni ’60 e gli ’80 le sue creazioni raccolte poi in due volumi, Tulsa (1971) e Teenage Lust (1983). Ed è proprio su queste due opere che è incentrata la mostra al Foam di Amsterdam che rimarrà aperta al pubblico fino al 12 settembre.
Quello che Larry documenta principalmente è una vita che ha poco di vitale, depravazioni casalinghe tra siringhe, sangue, sesso promiscuo ed armi. Gli scatti che narrano anche di egli stesso sono lo specchio di una porzione della sua vita, raccontano una via di fuga dal reale, un’impossibilità di realizzarsi, nella quale egli stesso si trova, la sua capacità è quella di sfruttare il marcio che lo circonda con una macchina fotografica. Succede che l’impressione che esce dalle sue fotografie, ma anche dai suoi filmati, sia malattia autobiografica e talvolta l’arte si confonde con l’orrore e la storia lo dimostra con qualche decesso tra le persone che Larry frequenta.
I suoi bianchi e nero in realtà esprimono tanto colore, sofferenza, voglia di ostentazione esternata, perversione delle sensazioni. Le scene di aghi che iniettano frazioni di morte nelle vene abbondano, il suo approccio non del tutto classico alla sessualità ha un non so che di malsano, le scene di masturbazione, di sesso tra giovani e prostitute, di incesto, ma anche volute nudità da parte dei suoi amici e soggetti mostrano una sottocultura giovanile nel suo pieno disagio. Larry ne è protagonista e le sue foto, ma in un secondo momento anche i suoi film, diventano veri e propri documentari. Particolari i suoi film, al sapore di riprese amatoriali. Nonostante i suoi report siano ottimi spaccati di una certa realtà cruda, si pone un dilemma sul fatto che Larry sia stato fortunato o meno ad aver vissuto questa esperienza ed essersi trovato nell’occhio del ciclone di questa auto distruzione. Una mostra dalle tinte forti, ma sicuramente da vedere.
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