E se fossero le cartoline ad essere al centro di un’intera mostra fotografica? Sarebbero capaci di reggere un’intera esposizione? Sembrerebbe proprio una sfida vinta quella di Magali Nachtergael e Anne Reverseau che, a Les Rencontres d’Arles 2019, hanno curato la mostra ‘Postcards. News from a Dream World‘.
L’esposizione, allestita fino al 25 agosto all’interno del Musée Départemental Arles Antique, è paragonabile a un vero e proprio progetto di arte visiva descrittivo. Al centro della mostra – come già accennato – la cartolina, un oggetto ancora molto apprezzato per chi viaggia e scopre nuovi luoghi del mondo e decide di inviarlo in regalo ai propri affetti.
Un gesto vintage quello dell’invio della cartolina, vista ormai l’immediatezza dell’invio di fotografie in tempo reale con i nostri smartphone a disposizione, ma di grande fascino ed effetto wow, come viene mostrato nelle diverse sezioni di ‘Postcards. News from a Dream World‘.
Ad Arles la storia delle cartoline passa loro ascesa, nel secolo scorso, andata di pari passo con la diffusione dell’immagine e il sempre crescente turismo di massa, alle emozioni suscitate da amici e parenti che si trovati, nella buca della posta, questi messaggi fotografici cartacei.
Nachtergael e Reverseau hanno cercato dunque capire il ruolo delle cartoline durante il ventesimo secolo, durante il loro momento di massimo splendore e la visione del mondo hanno creato nella mente dei destinatari. E, ora che sono sempre meno utilizzate, hanno cercato di dare una nuova identità anche a Collezionisti, accaparratori, ritoccatori e iconografi.
La mostra, progettata per oltre un anno e mezzo con intense riflessioni e profonde ricerche d’archivio, riproduce formati e contesti, immagini domestiche mirate, pubblicitarie, ingrandite, decomposte e ricostituite per dare quel senso di idealizzazione del mondo che, prima dell’avvento di internet, questo oggetto emotivamente donava.
Anche perché la cartolina era fatta per ‘toccare con mano‘ la destinazione ritratta.
Le curatrici hanno voluto, inoltre, riprendere un neologismo francese – cartepostalesque – per sottolineare questa iconografia contemporanea sonora tra il carnevale ed il grottesco, per restituire il significato culturale ed estetico della grande fabbrica visiva che è stata la cartolina ma anche tutto ciò che riporta al mondo della cartolina.
La mostra presenta varie sezioni tra cui la fotografia e l’artista iconografico, l’immagine manipolata, verso un’antropologia delle immagini.
Qui è possibile apprezzare fotografie di noti autori internazionali come Walker Evans, Martin Parr, Stephen Shore e francesi come Valérie Mréjen, Mathieu Pernot e Susan Hiller, a cui quest’ultima la mostra è dedicata.
Inoltre, grazie a questo progetto, le curatrici hanno coinvolto anche centri di ricerca fotografici come Documentation Céline Duval, Renaud Epstein & Initiative Urbane Kulturen e il Museo delle civiltà dell’Europa e del Mediterraneo di Marsiglia.