Quella di DumBo, a Bologna, dove ha sede la prima edizione dei PhMuseumDays è una location davvero molto interessante. Uno spazio di rigenerazione urbana, a pochi passi dalla stazione centrale, che ha recuperato gli spazi dei capannoni dell’ex scalo merci Ravone, di proprietà di FS Sistemi Urbani. E proprio all’interno di uno di questi capannoni si svolge questo festival dedicato alla fotografia contemporanea.
Ampi gli spazi con un’area dedicata all’editoria e uno agli incontri, mentre tutto intorno (oltre che in alcuni spazi esterni) sono allestite le mostre.
L’evento è curato e organizzato da PhMuseum, incubatore di talenti della fotografia, e insegue il tema A New Beginning / Un Nuovo Inizio.
Salendo e scendendo le scale si può ammirare il lavoro del fotografo argentino Alejandro Chaskielberg, Natur-e, che riflette sul rapporto fra uomo, natura e tecnologia. Mentre della fotografa brasiliana Angelica Dass è esposto Humanae, un progetto decennale che cerca di dimostrare che ciò che definisce l’essere umano è la sua ineluttabile unicità.
Con Encounter dell’italiana Silvia Rosi si entra nell’intimità della fotografa. Si apre il suo album di famiglia per raccontare storie di migrazione e diaspora attraverso autoritratti e performance. Afterlife il fotografo francese Vasantha Yogananthan, invece, racconta l’eterna sfida fra il bene e il male reinterpretando un passo del poema epico indiano il Ramayana. Una “mostra al buio” che unisce filmati a fotografie.
Tra gli altri sono esposti tre lavori scelti fra gli oltre 700 progetti che si sono candidati tramite l’open call del festival. Si tratta di Human dell’ecuadoriana Fabiola Cedillo, sul bisogno dell’essere umano di riprodursi, naturalmente e attraverso la tecnologia. Fading Senses della polacca Ligia Poplawska, sulle implicazioni della perdita degli ecosistemi sulla nostra salute mentale ed emotiva. Ed infine C-R92/BY dell’inglese Samuel Fordham, su migliaia di famiglie britanniche separate a seguito delle politiche dal Ministero degli Interni.
All’esterno, poi, si possono trovare altre immagini, allestite su strutture in legno, che contribuiscono ad indagare il tema di questa prima edizione.