Che dire del festival della Fotografia Etica 2021? La prima cosa che mi viene in mente è che, da quando lo visitiamo, è una garanzia. Qui si trovano sempre nuovi progetti – o meglio – nuovi sguardi sul mondo, che fanno riflettere, pensare, dialogare.
Di edizione in edizione il festival cresce e piace. Lo dimostra la folla che ogni week end, ad ogni apertura, sceglie di passare una giornata o due in giro per le mostre del festival fotografico. Anche quest’anno le esposizioni di Palazzo Barni, con i vincitori del World Press World sono magnifiche, e la location esalta questi lavori. Qui trovano spazio anche le fotografie di Nicolò Filippo Rosso, fresco di vittoria dell’Eugene Smith Grant. Non mancano anche le foto di Daniele Vita, Jana Mai (per gli studenti) e Jedrzej Nowicki. Gli scatti singoli, invece, trovano casa all’Ex Cavallerizza con ben 30 diversi autori.
Al piano terra di Palazzo Barni, invece, un focus del fotografo iraniano Farshid Tighehsaz sulla pandemia.
Un percorso che prosegue, veloce, verso Palazzo della Provincia dove ospitati diversi lavori tutti a cura dei fotografi AFP. Il loro sguardo ci conduce verso due di grande attualità: l’America alle prese con episodi di razzismo e il conflitto siriano.
Sempre in zona anche la mostra di Eugene Richards, all’ex Chiesa dell’Angelo. Qui si può vedere un lavoro in cui fotografo ritorna, dopo moltissimi anni, in alcune zone povere dell’America in cui vivono delle comunità afroamericane. Il suo ritorno mostrerà i cambiamenti dopo tanto tempo, tra razzismo, povertà, violenza.
A Palazzo Modignani, invece, c’è Reset. Un progetto già visto in altri festival fotografici italiani che fanno parte di Sistema Fotografia e che restituisce al pubblico i progetti che hanno vinto l’omonimo bando e di cui fanno parte Francesco Andreoli, Jean-Marc Caimi e Valentina Piccini, Mattia Marzorati, Benedetta Donato.
Durante la pandemia, poi, il festival è riuscito a mantenere l’edizione 2020 (seppur con qualche limitazione). In questo periodo la sperimentazione delle mostre outdoor ha avuto successo tant’è anche quest’anno alcune delle mostre del festival sono state pensate per rimanere a disposizione di tutti. L’idea fa sì che il festival esca dalle solite sedi e si mostri a tutti. Di questa “serie” fanno parte le mostre di Ami Vitale e Jasper Doest, visitabili ai Giardini di Viale IV Novembre; e della Fondazione Fútbol Más nella piazza della Banca Pipielle.
Ad ingresso gratuito, poi, le mostre di Lorenzo Pesce e Fiorella Baldisserri nel vicino comune di Montanaso Lombardo. Questo nell’ottica di portare un po’ di fotografia etica anche nei luoghi vicini a Lodi.
Infine, le fotografie del Premio Voglino trovano spazio alla Banca Centropadana mentre il Museo Paolo Gorini ospita due mostre sempre attuali. Una di Silvia Amodio, dedicata alla prevenzione sui tumori al seno, mentre l’altra è un omaggio a Gino Strada ed Emergency con le foto di Giulio Piscitelli.
Grazie a Fotografia Etica si può realizzare un vero viaggio tra tutto quello che è successo nell’arco di un anno, tra fatti di attualità e storie ancora da scoprire. Quattro week end per queste mostre sembrano pochi – le esposizioni terminano il 24 ottobre – ma sono un’occasione unica per comprendere meglio il mondo che ci circonda.