Un’invincibile estate segna il ritorno del festival di Fotografia Europea a Reggio Emilia. Dopo anni difficili a causa della pandemia, l’edizione 2022 è stata un po’ la ripartenza per questa manifestazione.
Indubbio che il festival di ispirazione internazionale si sta sempre più avvicinando, come concept, mostre, tematiche e allestimenti, ai festival fotografici europei. Un fatto certamente positivo perché qui si possono scoprire nuovi nomi e talenti della fotografia, oltre ai grandi artisti.
Una delle grandi protagoniste di questa edizione è stata certamente Mary Ellen Mark, presente ai Chiostri di San Pietro con una selezione di fotografie che presenta i suoi migliori lavori e che presto si potrà rivedere in una mostra a Parigi. Sempre ai Chiostri, il percorso fotografico ai piani superiori si apre con Nicola Lo Calzo e il suo Binidittu, un lavoro di esplorazione e indagine sulla costruzione dell’identità in una prospettiva postcoloniale. Tra grandi immagini, fotografie stampate sul telo e video installazioni, il lavoro di Lo Calzo rimane subito impresso. Si prosegue con Hoda Afshar, con il suo studio particolarissimo sul vento e sull’impatto che questo ha sulle popolazioni e i loro rituali.
Con Carmen Winant si fa un tuffo nel passato: la mostra di Reggio Emilia si trasforma in proiezione grazie alle diapositive che sono state ritrovate e messo in sesto dalla fotografa per essere mostrate al pubblico. Con Seiichi Furuya si vive il viaggio personale dell’artista, attraversando Bologna e Venezia: rispettivamente il primo e l’ultimo viaggio insieme a sua moglie Christine Gössler, prima della sua scomparsa.
Con Ken Grant si vola invece a Londra per scoprire le abitudini di sopravvivenza e di vita delle classi operaie inglesi; mentre Guanyu Xu ci mostra le stanze della sua casa dopo il ritorno e la consapevolezza della sua sessualità.
A concludere le mostre sono Jonas Bendiksen, con un’indagine fotogiornalistica basata sulle fake news; Chloé Jafé e il suo viaggio tra le donne della Yakuza e Alexis Cordesse, con una mostra-proiezione basata sullefotografie personali scattate da coloro che vivono in esilio nel periodo della guerra civile siriana.
Il nostro viaggio tra le mostre di Fotografia Europea, che quest’anno segue il tema di Un’invincibile estate, ci ha portato poi ai Chiostri di San Pietro, sede dedicata alla mostra della Giovane Fotografia Italiana. In questo caso si possono vedere alcuni dei lavori dei vincitori del contest promosso da GFI, artisti tutti under 35.
Segue poi Palazzo da Mosto dove è esposto un lavoro commissionato a Jitka Hanzlová sul tema del festival e Palazzo dei Musei in cui ospitate le mostre di Alessandra Calò, con una ricerca sull’erbario e la fotografia sperimentale, e Luigi Ghirri con un focus sull’Italia in Miniatura. Entrambi gli allestimenti sono puliti e in grado di esaltare le fotografie esposte.
Alla Sala Verdi del Teatro Ariosto si punta sulle proiezioni, con un lavoro commissionato dai Teatri ad Arianna Arcara per raccontare con il suo occhio fotografico due spettacoli teatrali che si svolti a Reggio Emilia. Proiezioni e musica, dove a volte si esaltano i toni cupi, che avvolgono lo spettatore totalmente facendogli vivere uno spettacolo personale.
Allo Spazio Gerra, invece, c’è lavoro personale di Maria Clara Macrì: un viaggio tra le stanze da letto femminili in cui ci si può esprimere nella totale libertà e intimità. L’allestimento ricrea una stanza da letto in cui sono esposte fotografie di piccolo e grande formato, tra ritratti personali e di amiche, dove il corpo femminile viene esaltato nella sua bellezza.
Ancora, alla Galleria Santa Maria ci sono ben tre esposizioni: un lavoro sulla colonizzazione di Gloria Oyarzabal, il reportage su Paradise e l’incendio che l’ha devastata di Maxime Riché e il progetto personale di ricerca delle origini di Simona Ghizzoni. Tutti e tre sono stati i vincitori dell’Open Call promossa da Fotografia Europea. Infine, alla Biblioteca Panizzi si possono ammirare le fotografie donate al Comune da Vasco Ascolini, fotografo reggiano.
Un’edizione che ha segna certamente una bella ripartenza per questa manifestazione. Inoltre, delle mostre di Fotografia Europea ne ha parlato persino The Guardian, in un articolo online, con una gallery dettagliata.