Cosa fare a Lodi questo week-end? Vedere le mostre del festival di Fotografia Etica di Lodi edizione 2022, per esempio.
Le mostre di questa edizione sono numerose – oltre 20 – ma facilmente raggiungibili a piedi (ovviamente tranne quella a Montanaso, Comune partner quest’anno della manifestazione).
Una giornata per vederle tutte può bastare? Sì, si riesce a vedere tutto, soprattutto si è di Lodi o si arriva da poco lontano; ma un week end è certamente meglio per vedere tutte le mostre in tranquillità. Il festival di anno in anno cresce e c’è poco da fare: le foto, chi più o chi meno, riempiono il cuore e fanno riflettere su ciò che ci accade intorno.
Il World Press Photo finalmente a Lodi
Una delle esposizioni più attese – e che arriva per la prima volta al festival lodigiano – è senza dubbio quella dedicata al World Press Photo, con i vincitori del famosissimo concorso internazionale dedicato al fotogiornalismo. Qui si possono vedere fotografie singole o intere serie che raccontano storie locali o di attualità con lo sguardo dei reporter di tutto il mondo. Storie raccolte per testate internazionali come National Geographic, BBC, CNN, Times, Le Monde, El Pais.
Le storie del World Report Award all’ex Cavallerizza e a Palazzo Barni
Un altro contest, ma questa volta lanciato dallo stesso festival, è quello del World Report Award che ogni anno parte dall’attualità per raccontare le conseguenze sulle persone, l’ambiente, il mondo. Un esempio? La separazione, storia d’amore ai tempi della Brexit, raccontata dalla fotografa Line Ørnes Søndergaard. Oppure la foto “wedding” di Fox Tom. Una foto che racchiude il bacio tra Nancy Malbrough e la moglie April Turner dopo che la giudice di pace Valencia Nash, del South Dallas Government Center, le ha unite in matrimonio il 22 febbraio 2022.
Vital Impacts alla Chiesa dell’Angelo e Giardini Viale IV Novembre
Spoiler: amici dal cuore tenero, tirate fuori i fazzoletti! Questa è stata senza dubbio la mostra che mi è piaciuta di più e che, allo stesso tempo, mi ha turbato. Davvero spettacolare. La musica, le fotografie, l’allestimento, il luogo scelto: tutto è stato disposto per entrare in empatia con la persona. E il risultato è arrivato dritto al cuore. Di cosa parla questa mostra? Del destino che ci lega alla natura e agli animali, di un rapporto indissolubile che va curato – con urgenza – perché non si perda del tutto negli anni avvenire. Un’esposizione che prosegue anche ai giardini pubblici di Lodi e che diventa diffusa, per sensibilizzare e avvicinare tutti.
Le tante facce della guerra: la mostra in Provincia
Il focus di quest’anno sul mondo è dedicato ad Ucraina e Afghanistan. Due i focus principali, con le immagini realizzate dai fotogiornalisti di Agence France-Press, in cui si cerca di spostare l’ottica sulle tematiche più calde del mondo che coinvolgono – inevitabilmente – tutti noi. L’esposizione è semplice, asciutta e va dritta al sodo.
Le “piccole” storie di Palazzo Modignani
Sono sei in tutto i fotografi che, a Palazzo Modignani, raccontano storie dal loro mondo. Piccole storie che in realtà hanno di loro una valenza unica, sia antropologica che culturale dei popoli, e ci permettono di andare al di là di ciò che siamo abituati a vedere e che conosciamo. Un esempio? Long Xiangyu ci mostra come un video di sette secondi pubblicato su Tiktok ha trasformato Ding Zhen, un umile pastore di yak tibetano, in una star del web in una sola notte. Un’azione che ha cambiato la sua vita e ha avuto un impatto pazzesco sul suo villaggio natale.
Le foto della polizia scientifica, il No-profit, l’Europa
Gli appassionati di cronaca hanno di certo apprezzato la mostra allestita al Palazzo della Questura con immagini tratte dagli archivi della Polizia Scientifica delle due Questure di Lodi e Milano. Una documentazione di fatti realmente accaduti in passato che mostrano un lavoro affascinante e allo stesso tempo molto difficile.
Lo spazio No-profit, invece, ci riporta di nuovo nel mondo: al Museo Paolo Gorini prendono vita le voci e le testimonianze che possiamo conoscere solo grazie ai fotografi che operano direttamente sul campo.
Infine, negli spazi della Banca Centropadana prende vita il viaggio di Luca Nizzoli Toetti nell’Europa orientale, tra regimi e nuove democrazie. Tra stupendi primi piani e dettagli, questo racconto in bianco e nero ci porta in realtà che sembrano lontane e invece sono vicinissime a noi. Più di quanto possiamo immaginare.
Cos’è il Festival della Fotografia Etica?
Un festival fotografico nato nel 2010 da un’idea del Gruppo Fotografico Progetto Immagine, un’associazione di volontariato culturale locale. Un’iniziativa unica dedicata all’approfondimento della relazione tra etica, comunicazione e fotografia.