Il circuito Off, l’elenco delle mostre

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REGGIO EMILIA. I protagonisti degli scatti dell’OFF sono privati cittadini, professionisti, semplici appassionati oppure studenti. Insomma, una comunità che riflette su se stessa, sul cambiamento – tema di quest’anno della kermesse – e anima il centro urbano. Sono infatti ben 166 le mostre dell’Off e 120 i portfolio on line. C’è chi riflette sui mutamenti nei Paesi lontani, chi su quelli che riguardano più strettamente il nostro territorio, ad esempio dopo il sisma del maggio scorso; c’è chi si “arma” di smartphone e chi preferisce macchine analogiche; alcuni si concentrano sulle religioni, la povertà, la crisi dell’edilizia, altri sul mondo interiore, sulla malattia, sul mondo dello sport o del volontariato. Sotto la lente finiscono anche le varie fasi della vita, quando si è bambini, anziani, mamme o parte di una famiglia. Si parla ad esempio delle sorti dell’Opg, dei sogni dei giovani delle nostre scuole e di tanto altro. Ogni mostra è un valore aggiunto: il connubio pubblico-privato è fondamentale, come sempre, a Fotografia Europea.

R_Coin - Attilio Tripodi

Il Circuito Off di Fotografia Europea, risveglia così il lato creativo che è in ognuno di noi e fa scattare in città la ricerca del vero talento nascosto della manifestazione. In questo clima nasce X-OFF, il contest fotografico che premia ufficialmente il miglior progetto del Circuito OFF e dei Portfolio online.Giunta alla seconda edizione, la gara si svolge domenica 5 maggio ai Chiostri di San Pietro (in caso di maltempo Aula Magna Università) alla presenza del pubblico e della giuria, composta dall’attore Enrico Salimbeni, dal direttore artistico della Fondazione I Teatri Reggio Emilia Gabriele Vacis e dalla blogger Claudia Vago. A contendersi il titolo 15 progetti, selezionati dai curatori Elio Grazioli, Gigliola Foschi e Daniele De Luigi tra i numerosissimi candidati. Dopo lo slide show delle foto in gara, spetta alla giuria scegliere i tre progetti migliori. A decretare il vincitore assoluto però, come avviene nel format televisivo a cui X-Off si rifà, è il giudizio finale del pubblico, chiamato a depositare il proprio voto nell’urna. La serata, con inizio alle 21.30, è presentata dall’attrice Sara Bellodi. La sonorizzazione dal vivo è affidata ai Torafugu Project.

Palazzi, cortili, case private

Seppellire i morti, visitare i carcerati, dar da magiare agli affamati, vestire gli ignudi, curare gli infermi, dar da bere agli assetati, ospitare i pellegrini, la rivelazione del corpo attraverso il cambiamento nel cammino. Da qui parte “Sette opere di misericordia”, in un locale sfitto in piazza Casotti, una video installazione interattiva ispirata al capolavoro di Caravaggio, realizzata da Massimiliano e Michelangelo Galliani nelle tre giornate inaugurali.

Dalla piazza ci si sposta nei palazzi. Il “Via vai” della gente viene immortalato negli scatti di Andrea Poggipollini a Palazzo Borzacchi (via Emilia Santo Stefano 14). Nell’androne di via Squadroni 1, Mattia Maramotti offre uno sguardo sui cambiamenti attraverso “Gli occhi della clessidra”. In via Squadroni 6 prende vita, come lo scorso anno, “Squad Galleria”, stavolta dedicata a chi vive in questo spazio e a chi ci ha vissuto. Qui Nicola Cepelli e Stefano Camurri hanno ricostruito l’albero genealogico di questa casa, per dare un volto ai nomi che negli anni si sono dati il cambio sul campanello. La mostra si intitola “In ordine cronologico”. In Via Ferrari Bonini 13/a Giuseppe Pavone offre uno sguardo sullastrada statale 407 con un “Viaggio lungo la Basentana”.

Atelier, studi, laboratori creativi, gallerie

Quali luoghi, se non gli studi fotografici, possono diventare teatro di mostre dedicate al mondo dell’immagine? “Luci d’ombre” di Francesca Aristarchi, Federica Oppi, Enrico Rossi è ospitata nello Studio Fotografico Rossi di via Emilia San Pietro 13; mentre “Omaggio a Rothko e alla ricerca dell’infinito” di Arrigo Torelli è da Foto Artioli (via Emilia San Pietro 9).

Aprono le loro porte anche le “fucine” dei creativi, quindi gli atelier, gli studi, i laboratori di restauro. All’Atelier Laura Cadelo Bertrand  (via dei due Gobbi 3/a) i ricordi possono essere distorti con “Memento” di Carlo Vannini. Misia Mi-Strani apre al pubblico il suo studio (a Palazzo Rinaldi, Corso Garibaldi 4) per presentare il progetto “Dreams ko”, in cui l’artista effettua un viaggio psichico e introspettivo a sondare gli strati della percezione e della comunicatività che si celano al di sotto della soglia della coscienza. “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”, scriveva Tomasi di Lampedusa. Da questa frase è partita l’idea di Antonio Cavicchionidi dar vita alla mostrafotografica “Maelstrom” in un atelier di viale Allegri. Spostandosi allo Spazio Espositivo di piazza VallisneriManfredi De Negri è il fotografo di “Impronte”; Martina Giagnacovo di “Martina” allo studio 505 (via Vicedomini 4) del regista Marco Righi. Stanze malinconiche dai contorni rarefatti sono invece le protagoniste degli scatti di Maurizio Strippoli nella mostra “Aurora” presso il Laboratorio di Restauro di via Gazzata 16. Il Laboratorio Artè (via Pasteur 6/c) e Il filo della Polenta (via Bacone 61) presentano Con i piedi per terra”, ovvero gli scatti di Enrico Turillazzi e Federico Sani, dedicati alle nostre tradizioni a tavola che diventano futuro sostenibile.

Circoli, associazioni, centri sociali, cooperative

Fotografia come momento di riflessione sul nostro territorio che cambia. In tal senso il Circolo Pd Reggio 4 (via Martiri della Bettola 45), propone “Call 4 photos”, aperta alla cittadinanza con integrazioni di Lollo Bonazzi e dedicata alle trasformazioni dei quartieri, delle abitudini e del modus vivendi. Si pensa al futuro dell’Opg al Centro sociale Buco Magico (via Martiri di Cervarolo) attraverso le foto realizzate dal Gruppo Teatro Opg raccolte nella mostraDo – Mani?”. La movida, rutilante parola che certe notti accende il centro storico; la convivenza non facile fra il popolo della notte e i residenti: sono questi i temi trattati da Massimo Tassi in “Mangiobevo & Poimenefrego”, presso l’Associazione Yorick per la Cultura di via Digione 3. Sono invece una riflessione sulla leucemia le foto di Marisa Via “Variazioni in Mi Do” al Circolo di equitazione di Reggio Emilia (via Tassoni 156).

Il cambiamento tocca poi altri “universi”. Una mostra sul mondo femminile si svolge in via Panciroli 12, al Centro Sociale Catomes Tot, dal titolo “E Dio creò la donna” di Monica Carrozzi, Silvia Lorenzin, Chiara Rame; qui c’è anche Olhar para expressar” con le foto realizzate da sei ragazzi del Gruppo Pé No Chão che vivono in due favelas di Recife (Brasile). Già il titolo la dice lunga in via Giglioli Valle 10, al Centro Sociale Rosebud: un collettivo di ReFoto propone Metamorfosi”.

Internet, le nuove tecnologie hanno influito moltissimo sulla nostra vita. Uno sguardo attento da questo punto di vista è quello di Francesco Stelitano, fotografo che espone al Circolo Berneri (via Don Minzoni) “Invisible city”. Nell’era di Instagram è ancora possibile fotografare la Tour Eiffel? A domandarselo sono Luca Massaro e Francesco Tacchiniche hanno dato vita a “Mo(nu) ment”, presso Arci Reggio Emilia (viale Ramazzini 75).

@Roberto Saba
@Roberto Saba

Case di cura, ospedali

La Casa di cura Villa Verde (viale Basso) propone la mostra di Monica Benassi “City change” e quella di Remo Canova “Cambiare: fotografia e responsabilità”.

All’Arcispedale Santa Maria Nuova Nadir Bonazzi è l’autore di “Cambiare. il bisogno e la responsabilità”, mostra che si tiene nelle giornate inaugurali a Palazzo Rocca Saporiti (viale Murri 7), per poi trasferirsi nel reparto di endocrinologia dell’Arcispedale dal 5 maggio; è organizzata con Aibat (Associazione Basedowiani e tiroidei). Essere mamme oggi: Salute Donna Consultorio (padiglione Bertolani di via Amendola 2) dedica i suoi spazi a questo argomento con le foto di Maria Lapenta (“Mamma, latte, donna”).

Bar, ristoranti, pub e pasticcerie

I bar di Reggio che aderiscono sono numerosi. “I costruttori” è il titolo della mostra insolita – che non mancherà di stupire – che si svolge in tre sedi: la Pasticceria Torinese (via Fornaciari), il Bar della Libreria all’Arco (via Farini) e la Pasticceria Ligabue (via Emilia San Pietro). Le foto, ritratti dell’ultima generazione di artisti, critici, curatori e personalità del mondo dell’arte contemporanea, sono di Alessandro Trapezio. Si fa in tre anche il progetto fotografico di Gianni Villa, Ledo Giavani, Valente De Boni e Nino Saetti chemette in relazione il terremoto avvenuto in Emilia con una serie di scatti ritrovati che va dagli anni ‘20 agli anni ‘60. I luoghi scelti sono la Caffetteria Pietranera (via Emilia San Pietro 29), il Grattacielo Caffè (via Monte San Michele 1) e Photohouse (via Giorgione 2/F). Alla Pasticceria Torinese c’è anche “Lampi d’America” di Marina Barbieri; alBar Pasticceria Resti (via Emilia San Pietro 15/e) c’è “Famiglie” di Alessia Leporati; alla Pasticceria Nuovo Swing (via De Gasperi 32) c’è “Il mondo fuori” di Elena Tosi E Claudio Menozzi.Altri bar del centro che diventano spazi per mostre fotografiche sono: il C-you cafè (via Brigata Reggio 29) con “Accesso negato” di Massimo Bernardi; la Trampa Bar de Tapas (via Broletto 1/f) con “Umani sentimenti” di Samanta Braga (nelle sue foto le statue sembrano provare sentimenti); laCaffetteria Giada (di via Croce Bianca 1) con “Sospesa” di Ivonne Cherubini; al Mascotte Café (via Ariosto) “City lights IR” di Anselmo Croci. E ancora: il Dimmelotu Cafè (piazza Fontanesi) propone “Crescere” di Nicole Giberti sul mondo dei bambini, il Bar Prestige di via Che Guevara “As time goes by” di Rosa Lagioia. “Reflexio” è la mostra al Re Live coffee & lunch bar (piazza della Vittoria 1/f) di Nicole Diana Nironi.Alla Selene di Mariella Burani, all’Orion di Cavriago e alla crisi è dedicata la mostra alMILK coffee and drink (corso Garibaldi 27) di Cesare Nasi “In quale firmamento ancora?”. Il Planet café di via Guido da Castello 18 ospita Federica Orlandini e Alice Vacondio con la mostra “Tutto scorre, ogni cosa muta”. Indagare i segni che il tempo e la vita hanno lasciato sui nostri corpi, osservare noi stessi e la biografia che si va disegnando sulla nostra pelle, sui nostri muscoli sulle nostre facce: è quello che ha fatto il gruppo Researchingche ha messo in mostra da Re di Pane (via emilia Santo Stefano) “Il mio corpo umano”.Al Caffè San Prospero (via Franzoni 1) c’è Laura Romano con “E’ naturale”; in via Fornaciari al Bar caffetteria Kaffè Vincenzo Sirica con “Qualcosa Era Cambiato, Era Cambiato Il Loro Sguardo…”, all’Art Cafè (via Martiri di Cervarolo 19) Stefano Sturloni con “Mutevoli frontiere”. Un immaginifico selvaggio West lungo l’Enza si scorge nelle foto di Arianna Zagni, ovvero nella sua mostra “El dorado”, al Caffè del Corso di Corso Garibaldi 53. Alla Focacceria del Duomo (piazza Prampolini 5/f) c’è invece “Balla coi lupi” di Simone Campanini sul legame imprescindibile tra cane e musher.

Numerosi poi i pub. Diverse le mostre al Casablanca Bistrot (via Magati 1/a): Enrico Benassi propone “Sono Segni”; Carmine Costantino con“Vendesi terreno edificabile” analizza la crisi globale che ha investito il mondo delle costruzioni; Davide Sorte in “Family woman and job” si dedica alle radicali trasformazioni della società odierna che hanno condizionato in maniera notevole il ruolo della donna all’interno della famiglia. In via Luca della Robbia, l’Arrogant pub lascia spazio a Extratime e agli “Infiniti attimi”. IlRepublic Pub-Birreria (piazza XXIV Maggio) è la cornice di “Fermati” di Marco Borciani.In via Toschi 42, alla Brasserie Des Amis, ci sono le “Relazioni sospese” di Antonello Campielli e “Germinare parole” di Arianna Sammartino.

I ristoranti non mancano mai all’appuntamento. Il mondo dell’arte, nella forma del pattinaggio, incontra il mondo del lavoro negli scatti di Rocco Zizza: “Contaminazione” è il nome della mostra alla Cantina della Torre (via della Torre 2/b). IlCaffè Arti e Mestieri (via Emilia San Pietro 14) propone le foto “visionarie” di Nicolò Cecchella “Midwinter Daydream”; ilPaprika Pazzi di Pizza (via Cugini 5) “Net of Change” di Elisa Campesato. “No panic soul food” – costola del progetto “No Panic” nelle case elemosiniere –è al Piatto Unico (via Campo Marzio 17): in mostra le immagini di cibo tratte dai blog di Chico De Luigi, Davide Farabegoli, Marco Montanari. In via Petrilli 4, al Ristorante pizzeria Fuori porta, Nino Evola propone “Il cambiamento che ferisce”. Un focus su “Cuba” viene fatto dal Ristorante “A mangiare” (viale Monte Grappa 3/a) con gli scatti di Manuel Ferrari, sull’Etiopia all’Osteria Focacceria Il Nicchio (via Davoli 6/a) con gli scatti di Gaom Onlusnella mostra “Addis Hémem”. Al Ristorante 61.1 di via San Martino 3 c’è Ronny Medini con “Anime anonime”, in via Migliorati 3, all’Osteria Vineria GuerrinaRuggero Maria Manzotti propone “Cambia-Menti”. Spettacoli, prove in palcoscenico ed allenamenti in vari teatri fra Modena, Reggio Emilia e Parma sono i protagonisti di “Stages”, mostra diDaniela Monica E Lena Altan dal Vinaio, Vineria con Cucina (via Manfredi). In via Secchi il Ristorante pizzeria L’Angelo dedica i suoi spazi a Marialuisa Morlini. Alla Trattoria Vecchia Reggio del carbone (galleria Santa Maria 1) Egidio Nonni è il fotografo di “Osservare, riconoscendo il cambiamento”. “Brucia le navi! (e non potrai fuggire...)” è il titolo del progetto all’Aylanto Risto Gallery srl (via San Girolamo 2) di Barbara Orlandini, le “Mutazioni urbane” di Sandro Pezzi al Ristorante La spaghetteria di via Emilia Santo Stefano 38, Sul cuscino, ritratti sdraiati” di Alessandra Tinozzi alla Piccola Piedigrotta (piazza XXV Aprile). In via Squadroni 12 il Ristorante Cadauno offre uno sguardo sui “Nonluoghi” con Maria Francesca Tirelli. Presso La Botte Gaia (piazza Fontanesi 10) c’è “Tra sogno e realtà” di Francesca Vezzani.E’ dedicata a Venezia la mostra “A filo d’acqua” alla Trattoria Caffetteria Sipario (viale Allegri 1/a) di Selina Zampedri E Stefano Barzizza.

Alberghi, centri commerciali e gallerie dello shopping

All’Hotel Posta (bar Bazzani di piazza del Monte 2) si trovano le foto di Niccolò Barone in “No man’s territory”. Un gruppo di fotografi ha ritratto alcuni ragazzi del Centro Bresciano Down in vari momenti della loro vita e ha dato vita alla mostra “La settima onda” al B&B Casa Matilde (via del Cristo 4). I fotografi sono Manuel Colombo, Silvano Peroni Ed Ernesto Mezzera. In via Palazzolo 5, presso l’Albergo delle Notarie, Mauro Gilioli propone “My world puzzle”. In corso Garibaldi 2, dal B&B Anna e Ricca, Thomas Haertl è il fotografo di “Antropizzazione – il cambiamento del territorio”. Al Mercure Grand Hotel Astoria (viale Nobili 2) Marcello Navarrini espone “Passato e presente: uno sguardo sul cambiamento”. Venendo ai supermercati, al Conad “Le Vele” di via Regina Margherita 33 c’è una mostra del Circolo “Covo Dei Randagi”. Al Centro Commerciale Conad Le Querce (via Francia) Enzo Zanni espone per la mostra “Publi… Città”. Poi c’è la possibilità di ammirare il Marocco attraverso i volti della gente fotografati ed esposti al Coin (via Emilia San Pietro 14) con le foto di Attilio Tripodi.

Scuole e biblioteche

Diversi studenti in prima linea per Fotografia Europea. Il mondo dei giovani è rappresentato ad esempio dagli studenti del liceo classico Ariosto Spallanzani, nella sede della scuola (piazzetta Pignedoli 1), attraverso la mostra We all wanna change the world”. Anche gli studenti della Scuola Media Leonardo Da Vinci,con i loro telefonini e le macchine fotografiche, hanno percorso il territorio alla ricerca degli istanti più significativi della loro vita quotidiana dato che loro, i ragazzi, sono i primi protagonisti del “cambiamento”. “Le foto di Leonardo”, questo il nome della mostra, sono esposte nella sede della scuola in viale Monte San Michele 12. L’Istituto superiore Filippo Re (via Trento Trieste 4) propone un progetto che nasce dalla collaborazione di ragazzi certificati con ragazzi normodotati, la cui sinergia ha prodotto uno sguardo comune sulla scuola, interpretata come miniatura della società. La mostra si chiama “Filippo creare”. “Il cambiamento siamo noi”, lo sanno bene gli studenti del Liceo Artistico Statale Gaetano Chierici che hanno realizzato una mostra che prende questo nome e che è stata realizzata al termine dei corsi di fotografia tenuti all’interno del Liceo stesso di via Filippo Re 2/a. Sempre restando in tema scuole, aderisce anche l’Università: il padiglione Buccola di Ingegneria (via Amendola 2) è il luogo designato dal collettivo Ecaros per “Io ti guardo dentro”. Altro luogo della cultura sono le biblioteche. A cura di “Laboratori” di via Amendola e promossa da Area Appartamenti, Socialità, Lavoro del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, alcuni angoli della nostra città da tempo dimenticati e oggi riscoperti da volontari, utenti e operatori del sociale, sono i soggetti delle fotografie della mostra alla Biblioteca delle ArtiCambiare per esistere: spazi rivalutati”.

off_4Negozi, agenzie viaggio, parrucchieri

Le agenzie viaggio declinano a modo loro il tema del cambiamento. Istantanee di viaggio realizzate dai reggiani coi propri smarthphone sono le protagoniste della mostra “Istant Travel” dell’agenzia viaggi Stray mood Travel concept store (via Squadroni 4/c). Al CTS Itinerari di corso Garibaldi Valerio Miselli è il fotografo che espone “As good as it gets”. Foto di viaggio ci sono poi da Velvet Reggio Emilia (vicolo Trivelli 3) con la mostra di Enrico Morlini “Velvet”. Da Planetario Viaggi (via Gandhi 3) Claudio Pezzalisi dedica alla Francia, in particolare a “Parigi 2012”.

Ci sono poi tantissimi negozi, da quelli di abbigliamento ai parrucchieri. Da Luce Città di via Fratelli Cervi 4 ci sono “Notturno” di Ilaria Barbieri e “Oltre” di Roberta Lodi Rizzini.Una riflessione sulla vita allo Spazio Vicedomini di Spaggiari Mobili (via Vicedomini 10) con Naide Bigliardi e “Chiari pensieri”. In via Gorizia 42, da I tessuti di SimonaM Grazia Candiani propone“L’ombra e lo specchio”. In via Santo Stefano 18, Toschi arredamenti dedica i suoi spazi a Davide Catullo con “Nella terra, sotto il traffico, aspetta”. Il Rivenditore Moleskine dello stradone del Vescovado dà spazio a Mirco Carletti e ai suoi scatti fatti ai “Girasoli”. In via Ponte Besolario 1, da Gualdi stampeantiche e Cornici, c’è Arianna Catania con “Split generation”. Alla Libreria del Teatro (via Crispi 6) Monica Cattani con “L’isola di Arturo”. Da Gate Parrucchieri (via Simonazzi 13) c’è Giuliano Benuzzi con “Scrivere con la luce”. Al Look at (di Corso Garibaldi 53/a) Andrea Bertolani con Growing Lines. In via Farini 1, da Nico abbigliamento, ci sono le “Vite parallele” di Antonello Zaccaria; inoltre questo spazio ha appeso alle pareti gli scatti di Maria Grazia Di Potenza dal titolo “Io, Jonathan”, partendo dall’idea del volo di un gabbiano, che appunto scopre la bellezza di librarsi nel cielo. In via Emilia Santo Stefano 62, da Ginetto sport c’è Marcello Colli con “L’incessante mutamento”. In via Croce Bianca 1, Le Petit Bohémien dà spazio alle foto di Sonia Formica con il progetto “Play |Plà|”. In via Emilia Santo Stefano 13 protagonista è l’“India da Sogno” presso il Negozio Cimurri Abbigliamento Uomo, con le foto di Alfeo Franzoni. Pinko (via Emilia Santo Stefano 9) ospita “XY” di Jenny Guarnieri. In via Guido da Castello 8, all’Atelier Dictum Factum di Lucia Bassi, i Ladri di Biciclette mettono in mostra “Io e la mia bicicletta”. In via Broletto 2, da Giancarlo pelletterie c’è Elena Mancasale con “Mode e modi”. Mescolando New York, San Francisco e Los Angeles è nata “In a manner of speaking”, di Martina Gibertini presso Mood vintage store (stradone del Vescovado). In via Migliorati 4, da Discoland sas,Bianca Costa e Graziano Pederzoli presentano “Giro giro tondo, cambia il mondo”, una riflessione su quando il mondo ci crolla addosso. La Cappelleria Duri di piazza Prampolini 1 affida le sue pareti alle foto di silvia degani con la mostra “Luoghi e non luoghi dello spazio e del tempo”. In via Toschi 40, da ITesori Coloniali, Roberto Ferrarini ed Erica Codelupi propongono i loro “Punti di Vista”. In via Roma 27, all’Erboristeria Cosmonatura, c’è il lavoro di Daniela Ferretti su “Annarella benemerita, soubrette cccp fedeli alla linea”. In via San Bernardino 1, l’Antichità Storchi Alberto ospita Emanuele Ferrari con la mostra “Senses”. La cucina e le abitudini di ciascuno di noi sono sotto la lente di “Kitchen” alla Tappezzeria Paolo (via Emilia Santo Stefano 19) attraverso le foto di Elena Fornaciari; qui c’è anche Via Cavo” di Carmen Teslevici. Nella Libreria Emporium di via Squadroni 3, Viglio Ferrari è l’autore di “Futuro Anteriore”. Il villaggio At-Tuwani, un piccolo paesino di 200 persone situato nelle colline a sud di Hebron nei Territori Occupati Palestinesi è al centro del lavoro di Cristiano Freschi dal titolo “Desertø”, che è diventato una mostra da Griffe Hair (via Emilia San Pietro, 27). Dal pensiero di San Francesco D’Assisi parte la mostra alla Libreria TempoLibro (via Emilia San Pietro 7) Dove c’è una cosa, lì c’era un albero” di Tiziano Ganapini. In piazza Prampolini 5/a la Bottega Mondo Ravinala si dedica alla rinascita attraverso la mostra di Alessandro Melchionna “Rebirth”.

Da Mono Abbigliamento (via Malta 1/a) i tatuaggi sono al centro della mostra di Mauro Negri “Ink, Needles and Passion”. Le paralimpiadi e la disabilità vengono affrontate da Living arredamenti (via Guasco 1) con Nessuno [Press] e la mostra “Rise Again-Paralympic Games”. Lo Spazio Vicedomini di Spaggiari Mobili (via Vicedomini 10) pensa alle località di villeggiatura esponendo le foto di Corrado Moscardini “Stessa spiaggia, stesso mare”. “Contrattacco” è il progetto di Gianni Olivetti da Neviani Casalinghi (via dei Due Gobbi 3/d). A Cosa pensano i nonni”: la Fondazione Casainsieme dal 2007 promuove l’incontro tra le nuove generazioni e gli ospiti della Casa di Riposo che gestisce direttamente a Bagnolo in Piano; le relazioni sono state oggetto di un concorso fotografico che ha portato alla mostra allestita ala Bottega dei Golosi (piazza Fontanesi 1). I “Giardini meccanici” di Simone Pioli sono in mostra da Gazzotti sport (Corso Garibaldi 11). Herbis-salus (via Due Gobbi 5/a) getta uno sguardo sulla natura con “Naturalia” di Paolo Pasini. In via Rodano 17, al Barrio de tango- Il BallarinoFabio Possanza propone “Come Out Click “.

Ritorna l’autoritratto collettivo di una comunità che vive il cambiamento da Scout Store (via Crispi 3): l’opera è un muro bianco che in tempo reale prende vita riempiendosi di autoritratti dei suoi spettatori, volti dimezzati e accostati gli uni agli altri, rendendo ognuno completamento e completato. Ciò avviene con il progetto di Cecilia Pratizzoli,Self community II Edizione”. Monumenti, oggetti, usanze passate, sembrano dare uno sguardo loro stessi al mutamento: è quello che si scorge da Tosi Dischi (via Emilia San Pietro) con “Metamorfosi” di Giorgia Salamini e Francesco Mainini. Da West Ltd (via San Carlo 3) c’è Giulio Tassoni con “Trasformazioni Immote”. Il progetto fotografico di ritratti con bicicletta di Filippo Trojano è in mostra con “Strade parallele” alla Bottega della bici di via Ariosto.

Gli altri luoghi

La Sede di Confcommercio (via Giglioli Valle 10) propone “Naked black&white” di Andrea Baldi. Da PPi & Partners (via Pansa 47) ci sono gli scatti di Francesca Bertolini “Nudi di donna”. Nella Sala Civica di via Selo 4 Valentina Di Berardino è l’autrice di “Épouse”. Le religioni sono protagoniste alla Gabella di via Roma 68 con il lavoro di Extravaganza Photo -Gianni Torelli & Simone Zarotti dal titolo “Re…ligioni: la fede a Reggio (e dintorni)”. Alla Camera del Lavoro Territoriale di Reggio (via Roma 53) la mostra “Change! vivere e resistere al tempo dei tagli sui corpi inermi” è concepita come uno spazio laboratorio in cui le persone che vogliono condividere il proprio disagio (qualsiasi esso sia) possono cercare, aiutati da un artista, di rappresentarlo attraverso il mezzo “sensibile” della fotografia. Da Bfmr & Partners (piazza Vallisneri), Luca Gilli ha realizzato “Absolute Landscape”: ovvero presenta per la prima volta in Italia, dopo il successo di un’importante esposizione ad Arles, un’ampia selezione di opere tratte dalla serie realizzata in Islanda nel 2009. In via Porta Brennone 21 il Laboratorio di architettura proietta gli spettatori in “Un altro mondo” con le immagini di Renza Grossi ed Antonio Bedogni. Lo Studio Carrera di via Bizet 1 propone “Passato/presente” di Bruno Vagnini. Inoltre Giulia Pupi Raponi è l’autrice del progetto “La parte per il tutto”.

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