MILANO. In occasione dei 10 anni di attività, il Museo di Fotografia Contemporanea propone la mostra “Storie dal Sud dell’Italia” con immagini di importanti e noti autori che hanno costruito la storia della fotografia italiana.
La mostra, che inaugurerà il 12 aprile e proseguirà fino al prossimo 12 ottobre, comprende 120 fotografie di Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna, organizzate in 15 nuclei tematici, e con scatti di Letizia Battaglia, Antonio Biasiucci, Carmelo Bongiorno, Mario Cattaneo, Mario Cresci, Luciano D’Alessandro, Mimmo Jodice, Uliano Lucas, Lello Mazzacane, Carmelo Nicosia, Federico Patellani, Tino Petrelli, Francesco Radino, Marialba Russo e Ferdinando Scianna.
Le immagini coprono un arco storico di cinquant’anni, dal secondo dopoguerra ai primi anni Novanta, e toccano questioni profondamente legate all’identità economica e culturale delle aree meridionali: la vita rurale descritta nel rapporto con la terra e con gli animali, la tradizione religiosa, la antica ritualità del culto dei morti, il Carnevale, l’emarginazione sociale e il degrado urbano, il lavoro in miniera, il problema della disoccupazione e le lotte per combatterla, le figure dei bambini, vere icone del Sud, i sapienti oggetti della cultura popolare, il tema della mafia, doloroso e offensivo per queste genti, il paesaggio del mare e quello della campagna, richiami alla bellezza di terre straordinarie e a lungo sfortunate.
Si tratta di una mostra intensa e ricca di spunti non solo sul piano informativo ma anche su quello emotivo, composta di immagini di forte impatto sociale e di alto valore estetico, che restituisce un problematico spaccato dell’ambiente sociale ed etno-antropologico di una parte importante dell’Italia. Al bianco e nero delle ricerche di questi grandi fotografi fanno da contrappunto gruppi di immagini a colori scelte dal fondo Grazia Neri che “illustrano” l’immaginario turistico del Meridione: spiagge, barche, piatti di cibi tipici, frutti, fiori, artigianato, costumi tradizionali, luoghi di vacanza, natura rigogliosa, le meravigliose cartoline quasi pop che ci fanno amare il Sud.
Oltre che per l’importanza degli autori e della “questione meridionale” stessa, di grande peso nel passato e ancora di scottante attualità per il nostro paese, la scelta di questo tema è stata anche pensata in relazione alla città di Cinisello Balsamo, che da 10 anni ospita il Museo di Fotografia Contemporanea. Come è noto, Cinisello Balsamo, città dell’hinterland milanese fortemente investito dal grande processo di industrializzazione durante il “boom” economico, è città di immigrazione: la sua popolazione, che contava soli 15 mila abitanti nei primi anni Cinquanta, arriva a più di 80 mila negli anni Settanta per l’arrivo massiccio di immigrati che, provenienti soprattutto dalle regioni meridionali, diventano i lavoratori delle grandi fabbriche del nord Milano, dunque gli attori fondamentali dell’economia di questa vasta area, e dell’economia italiana stessa.
Accompagna le fotografie una serie di video-interviste a cittadini di Cinisello Balsamo, che tra ricordi, pensieri, saperi, raccontano le loro radici, i loro sogni, la loro attuale esistenza in un territorio diverso da quello che hanno lasciato.
Info: www.mufoco.org