Vuoi dar forma alla tua visione creativa? Ecco qui 6 consigli che Canon ha raccolto dal filmmaker Jolade Olusanya. Regista, scrittore e fotografo, Olusanya da poco ha ultimato il suo ultimo cortometraggio: Give This Heart a Pen.
Per lui gli elementi fondamentali alla base del proprio lavoro, che devono essere curati in modo particolare, sono: la sperimentazione, la coerenza, la dotazione tecnica, la naturalezza, il racconto e infine il luogo.
1.Sperimentare
Devi uscire e mettere alla prova il tuo stile per trovare la soluzione migliore adatta a te. Devi farti molte domande per scoprire quale risultato vuoi ottenere.
Ad esempio, vuoi che le tue riprese abbiano un look naturale oppure prevedi di sottoporle a un grande lavoro di post-produzione? Quali emozioni vuoi suscitare? Vuoi che il pubblico si senta coinvolto dal tema che stai trattando oppure che mantenga uno sguardo distaccato? È importante porsi queste domande in fase di scrittura dello storyboard.
Quando si tratta di definire il proprio approccio creativo, consiglio di seguire l’esempio delle persone a cui ci si ispira. Bisogna chiedersi cosa si prova guardando le loro opere, quindi tentare di riprodurre questi stessi sentimenti nei propri lavori. Si impara velocemente cosa funziona e cosa no! Emulando alcuni dei miei creativi preferiti sono riuscito a delineare il mio stile di ripresa “fly-on-the-wall”, che amo definire come la realizzazione di filmati che appaiano naturali agli occhi del pubblico.
Infine, dopo aver definito l’obiettivo che si intende raggiungere dal punto di vista creativo, occorre decidere quali strumenti utilizzare: si tratta di una scelta fondamentale per la realizzazione dello stile desiderato.
2.La coerenza è fondamentale
Affinché gli altri possano immergersi nella tua visione, è essenziale che la narrazione del tuo film sia coerente. Personalmente, sono un filmmaker molto partecipativo che ama spostarsi continuamente sulla scena durante le riprese. Mantenere la coerenza può essere difficile se voglio cambiare angolazioni senza interrompere completamente il flusso della narrazione.
Per ottenere la massima fluidità, sceglierei una videocamera più piccola che garantisce agilità e versatilità. Ad esempio, per il mio ultimo progetto ho scelto EOS C70, la nuova videocamera Canon della gamma Cinema. Ho scelto questa videocamera perché, essendo piccola e leggera, mi consentiva di spostarmi liberamente insieme al soggetto senza utilizzare alcun treppiede.
Ho quindi potuto filmare senza fare percepire la mia presenza. L’innesto RF mi ha inoltre consentito di utilizzare la gamma di obiettivi RF: una svolta importante quando si tratta di ottenere la migliore qualità utilizzando stili diversi.
3.Utilizzare un kit leggero e compatto
Poiché lavoro da solo, può essere davvero faticoso portare pesanti attrezzature cinematografiche. Per questo, preferisco utilizzare dispositivi piccoli e leggeri che trovano facilmente posto in un borsone. Serve anche una videocamera con una batteria di lunga durata, perché ogni batteria scarica è un peso inutile.
Se poi la videocamera non richiede l’uso del treppiede, è un’altra cosa in meno da portare con sé! EOS C70 soddisfa tutti questi requisiti e per questo è la videocamera cui mi affido quando effettuo riprese in solitaria. Anche gli obiettivi RF trovano comodamente posto in borsa: una soluzione davvero vincente!
Senza un pesante kit che ostacola i movimenti, è possibile concentrarsi realmente sul progetto, esplorare e spingersi oltre i confini della creatività. La scelta di una dotazione tecnica sbagliata può essere il preludio di una giornata stressante e faticosa, mentre il kit giusto può garantire la libertà di movimento necessaria per una giornata interamente dedicata al pensiero creativo e alla sperimentazione”.
4.Essere naturali
Se lavori con persone che non conosci, può essere difficile che queste si comportino in modo naturale davanti alla videocamera quando utilizzi attrezzature grosse e ingombranti, soprattutto se non puoi contare sul supporto di una squadra di lavoro che offre consigli e istruzioni.
Per ottenere risultati in linea con la tua visione, prova a familiarizzare con i soggetti prima di iniziare le riprese, così da farli sentire a proprio agio con te. Un kit tecnico minimal e dunque poco invasivo sulla scena è essenziale per allentare la tensione: ha fatto miracoli per il mio stile “fly-on-the-wall”.
5.Usare le proprie capacità per amplificare la voce degli altri
Tutti i grandi contenuti video nascono da una grande storia. Mi considero un narratore e mi sento privilegiato di poter dar voce ai miei soggetti attraverso i film che realizzo. Scelgo attentamente le storie che voglio raccontare, perché ogni storia è importante per me, e consiglio caldamente a tutti i filmmaker esordienti di fare altrettanto.
Spesso condivido i miei contenuti sui social media perché sono il luogo in cui si può apprendere molto riguardo a culture e interessi diversi. È evidente che si sta diffondendo sempre più l’utilizzo dei social media per raccontare le proprie storie: un’altra caratteristica interessante della videocamera Canon EOS C70 è la modalità di ripresa verticale, che rappresenta un enorme vantaggio per chi desidera caricare direttamente le riprese sulle piattaforme social”.
6.Location, location, location
I video rendono il mondo più accessibile. Possono trasportarti in luoghi mai visti e rivelarti culture finora sconosciute. Ma ciò non significa che tu debba prendere un aereo e andare all’altro capo del mondo.
Ci sono luoghi interessanti ovunque e, considerando le restrizioni agli spostamenti di questo momento particolare, puoi usare la creatività per mostrare la bellezza di luoghi che sono a portata di mano, vicini a te.