È piacevole prendersi una pausa da un mondo che viaggia a ritmi sempre più frenetici, che offre sempre più interazioni, scambi, contatti. Ogni tanto è bene fermarsi, guardarsi attorno e ricordare la bellezza della semplicità.
Diana Mini sembra fatta apposta per fare un break dal continuo scattare con telefoni e fotocamere, un momento in cui non pensare a ISO, controllo dell’esposizione, stabilizzatori…
Questa macchinetta, che sembra quasi un giocattolo, è in effetti un piacevole svago.
La sorella minore della più famosa Diana F, monta pellicole da 35mm (quindi di facile reperibilità) e può eseguire due tipi di scatto: quadrato (24×24 mm) oppure half frame (17×24 mm).
La selezione del tipo di scatto può essere fatta tramite l’apposita levetta a fianco del mirino, anche dopo aver inserito la pellicola e, in modalità half frame, possiamo arrivare ad ottenere 72 scatti da un rullino da 36 pose. Ecco, magari conviene partire con il formato classico, acquisire un minimo di dimestichezza e poi passare alle prove con l’half frame visto che c’è il rischio di lasciare qualche elemento fuori dalla composizione a causa, appunto, dello stretto formato.
Nessun problema, il film ci da la possibilità di fare parecchie prove ed entrare nella lomografia un pochino alla volta, approccio sicuramente preferibile e più appagante rispetto alla lettura di manuali sull’argomento. Ricordo solo che quando cambiamo formato con la pellicola inserita e già in parte usata, dobbiamo girare la rotellina e fare prima uno scatto “a vuoto” per evitare sovrapposizioni, overlapping o che la pellicola si inceppi.
La Diana Mini è una macchina spensierata, fatta per divertire, non dobbiamo realizzare servizi. Nonostante i semplici settaggi, ci si può svagare facendo doppie esposizioni controllate, primi piani o panorami riuscendo ad ottenere foto piacevoli con il minimo sforzo. L’ingombro è veramente ridotto e, per una volta, non è una sensazione sgradevole visto che non dobbiamo andare a schiacciare molti pulsanti. Basta spostare una levetta da f./11 (soleggiato) a f./8 (nuvoloso), girare la piccola ghiera dell’obiettivo per la messa a fuoco (0,6 m, 1-2 m, 2-4 m, 4 m – infinito) e via a scattare. Volendo si può anche regolare la velocità di scatto da quella di default (1/60 sec) chiamata N, a quella chiamata B per esposizioni più lunghe, per le quali vi consiglio di appoggiare saldamente la Diana o di utilizzare un treppiede per evitare foto mosse.
Basta, tutto qui, semplice semplice. Ed ora, buon divertimento!
…e buona fortuna, perché tra pochissimi giorni qui su The Mammoth’s Reflex partirà un giveaway col quale potrete aggiudicarvi la Diana Mini oggetto della prova. Restate sintonizzati!