Attualità, news, reportage. Sono queste alcune delle aree in cui la mobile photography si concentrerà nell’anno 2016.
Come racconta Picwant (agenzia di mobile photography, ndr) l’anno 2015 è stato un anno di svolta per l’uso della fotografia su telefonino e in un video su Youtube Picwant tira le somme di un intero anno presentando gli scatti di coloro che hanno utilizzato il proprio dispositivo mobile per immortalare eventi, luoghi, persone, fatti e dettagli.
Il video, inoltre, offre uno spunto immediato su quelli che saranno i trend della mobile photography nel corso del 2016.
Vediamoli.
- Sempre più, la fotografia via smartphone sarà protagonista dell’attualità e del mondo delle news.
Per Stefano Fantoni (amministratore unico di Picwant), “l’immediatezza che caratterizza il mezzo diventerà ancora più centrale e continuerà a rivoluzionare il modo di fare fotografia. E’ quindi ipotizzabile un incremento del numero di reportage realizzati con smartphone e di mostre fotografiche che abbiano come protagoniste foto realizzate da dispositivi mobili“.
2. Lo smartphone continuerà a democratizzare il settore fotografico.
“Il fatto che oggi chiunque possa fare fotografie è una conquista” racconta Fantoni. “Nel corso dell’anno appena cominciato si continuerà a comunicare attraverso ciò che vediamo, con la possibilità di condividere immediatamente ciò che attira la nostra attenzione, in un’operazione che non ha confini nazionali e che può raggiungere un immenso numero di persone. Si tratta di un vero e proprio linguaggio che verrà parlato da sempre più persone e questo grazie alla mobile photography“.
3. Crescerà l’attenzione legata al copyright delle immagini via smartphone.
“Le immagini sono scattate da persone che realizzano un’opera. Che siano professionisti o no è ininfluente“. Per fortuna, è sempre più acceso il dibattito per cui vadano sempre riconosciuti i diritti dell’autore precisa Fantoni, anche se, aggiunge “troppo spesso si assiste a persone che pubblicano fotografie prese dai canali social senza riconoscerne la fonte e, ancor meno, pagarne i diritti all’autore. Si tratta di un comportamento scorretto che una nuova educazione alla fotografia sta finalmente riuscendo a limitare”.